
Oggi voglio ragionare su quanto sia importante creare dei rituali propri; quelle piccole azioni che si ripetono e che ci fanno stare bene.
Azioni cicliche che si susseguono nei mesi, negli anni e che, anche senza volerlo, trasmettiamo ai nostri cari.
Per esempio: mia nonna e poi mia mamma ogni domenica preparano da sempre le polpette.
Da che io ho memoria la domenica è il giorno delle polpette!
Così ,quando io non sono a casa, la domenica, ovunque io mi trovi, mi metto a preparare le polpette che non mi vengono mai buone come quelle di mia madre o di mia nonna (le sue sono irraggiungibili anche da Cracco).
Mio padre, invece, si presenta a casa con un mazzo di fiori per il mio compleanno.
Si tratta di piccoli gesti che mi piace definire tradizioni; ciclicamente queste si ripetono e creano sensazioni di comfort tali da riuscire a farmi rilassare e dimenticare tutte le preoccupazioni.
Questo accade per ogni festività, anche a Natale.
In casa mia è un susseguirsi di ricette di famiglia che si tramandano da generazioni, maglioni sempre uguali per il cenone e il torrone artigianale che i miei nonni mi spediscono ogni anno.
Le tradizioni infondono sicurezza, sono una specie di luogo in cui rifugiarsi per sentirsi al sicuro.
Quando ho conosciuto Fabio due mondi diversi e diametralmente opposti si sono uniti e così le nostre tradizioni.
Insieme ne abbiamo create di nuove, le nostre.
Così come quando la mia migliore amica è andata a convivere; da allora ogni anno il 23 dicembre organizziamo un cenone per scambiarci i regali e condividere quella serenità che solo il Natale riesce a trasmettere.
Sono questi i momenti che diventeranno ricordi e che ci serviranno a crearne di nuovi.
Ciò che importa è costruire istanti unici per se stessi e per le persone che abbiamo scelto!
Esercizio di oggi: quale sarà il tuo nuovo rituale natalizio? Pensaci!
Kiss, Irene
